L’ASILO NIDO SANTA MARIA BERTILLA
Benvenuti all’asilo nido Santa Maria Bertilla! Entrando nei nostri ambienti il bambino incontra un ambiente nuovo che lo accoglie, in un primo periodo di Inserimento, attraverso la presenza di spazi, persone, modalità e ritmi di vita organizzati in un ambiente pensato per bambini da 3 mesi a 36 mesi.
I ritmi stabili e ripetitivi al nido sono lo strumento migliore per creare benessere: dopo un po’ di tempo verranno interiorizzati acquisendo la capacità di prevedere ciò che succederà di lì a poco.
LA NOSTRA GIORNATA AL NIDO: Attraverso le cure quotidiane, il cambio, il pranzo e il sonno a si vanno a creare una rete di abitudini all’interno della quale il bambino potrà affrontare poi, nel gioco libero, una serie di esperienze motorie, manipolative, espressive e simboliche ricche di novità e imprevedibilità: un’attività svolta sempre nello stesso posto, porta infatti il bambino a saper dover cercare gli oggetti, ad organizzarsi con facilità anche da solo, senza dover ricorrere continuamente all’intervento dell’adulto.
Questi momenti, denominati “routine”, sono molto importanti in quanto occasione di relazione particolare che il bambino si porterà dentro come vissuto caldo, avvolgente e “coccoloso”. E’ fondamentale la ricerca dello “stare bene” sentirsi accolto, sentirsi a proprio agio.
Le routine “rappresentano un aspetto della vita del nido che, con regolarità e prevedibilità, scandiscono il tempo: sono eventi stabili e ricorrenti che nel fluire della vita quotidiana, fatta da tantissime significative sequenze, restituiscono al bambino il senso della stabilità e della continuità”(Galardini, “Crescere al nido”, 2004).
Ai momenti del cambio, del pasto e del sonno, vanno aggiunti altri due momenti altrettanto fissi e rituali: l’accoglienza e il ricongiungimento.
LE NOSTRE PROPOSTE:
Cestino dei tesori in questo cestino sono racchiusi oggetti di uso quotidiano attraverso spazzole, mestoli, palline…. Secondo l’autrice E. Goldscmied si aiuta così lo sviluppo della prensione, dell’apprendimento e la pratica al gioco,
Gioco euristico: con l’uso di materiali di recupero e attraverso la loro esplorazione, si guida lo sviluppo di attenzione e concentrazione. Gesti come rotolare, spostare, impilare diventano stimoli per la scoperta Giochi sonori: balli canti ritmi scandiscono la giornata e guidano il bambino in modo divertente attraverso lo sviluppo uditivo,
Giochi Motori: con l’utilizzo di diverse attrezzature come palle, tappetoni, birilli si stimola nel bambino lo sviluppo motorio e le esperienze di gioco di socializzazione creando un ambiente sicuro nel quale possa alzarsi e iniziare a muovere i primi passi
Le proposte di gioco sono tante, all’Asilo Nido Santa Maria Bertilla viene seguita una progettazione annuale organizzata poi in momenti di scoperta, gioco ed esplorazione. Le attività creative, espressive e manipolative si alternano settimanalmente dando origine a spazi laboratoriali di gioco e crescita.
IL MOMENTO DEL PASTO
Il pranzo è preceduto da una serie di sequenze che si ripetono sempre uguali e molto semplici: lavarsi le manine, andarsi a sedere sul seggiolino, mettere la bavaglia, sentire la frase “si mangia la pappa!”… sono tutti segnali ben precisi di ciò che sta per accadere e che il bambino riuscirà ben presto a riconoscere.
Il momento del pasto non si riduce, quindi, a un bisogno fisiologico, ma diventa un momento di scoperte con l’introduzione di nuovi cibi e di relazione con gli altri bimbi. E’ una routine molto importante e densa di significati relazionali e di conoscenza, come la convivialità di un pasto consumato assieme, come l’esperienza di socializzazione e di elaborazione da parte dei bambini di una “identità di gruppo” (Galardini, “Crescere al nido”, 2004).
Inizialmente il bambino a tavola cercherà di mangiare da solo portandosi il cibo alla bocca con le mani: vuole scoprire la consistenza del cibo, il colore, il sapore toccandolo e schiacciandolo…
Noi educatrici asseconderemo questa sua richiesta, e gradatamente incoraggeremo ogni suo tentativo di usare da solo il cucchiaio offrendone uno da tenere in mano, pur continuando ad imboccarlo con un altro cucchiaio.
IL MOMENTO DEL SONNO
Il sonno al nido, per il bambino, è un momento molto particolare in quanto si differenzia per durata e abitudini anche in modo notevole da bambino a bambino. “Entrare nel sonno significa rinunciare allo stato di veglia, al proprio essere presenti e uguali dentro la quotidianità, segna il distacco dagli altri, dai giochi, dagli interessi che il bambino va scoprendo (Galardini, “Crescere al nido”, 2004).
In questo momento il bambino ricerca maggiormente un’atmosfera rassicurante che possa tranquillizzarlo e permettergli di abbandonarsi al sonno, non a caso costituisce l’ultima fase dell’inserimento, la più delicata. Sarà cura dell’educatrice facilitare il passaggio dalla veglia al sonno, ricorrendo sempre a quei piccoli rituali (l’essere portato a letto in braccio, il ciuccio, il pupazzo, anche il tono di voce usato per il canto della ninna nanna o della filastrocca) che proprio perché ripetitivi sono rassicuranti, perché se qualcosa si ripete sempre allo stesso modo significa che il bambino può controllare ciò che lo mette in ansia.
COME CI ORGANIZZIAMO
Da qualche anno i gruppi al nido sono organizzati in verticalità, inserendo nello stesso gruppo bambini di varia età. Attraverso questa modalità, si dà la possibilità ai bambini di conoscersi meglio, sviluppare le proprie autonomie, scoprire e scoprirsi.
Il gruppo diventa come una piccola famiglia nel quale si condividono le caratteristiche e le diversità di ognuno e diventano una ricchezza per tutti, una scuola inclusiva.